Anche se con un numero limitato di atleti, assenti per motivi svariati, che vanno dall’infortunio al problema personale, passando per l’apatia verso il sacrificio fisico, la nostra associazione è stata sempre presente nelle varie manifestazioni podistiche sia a livello nazionale che internazionale. Alcuni partecipanti hanno avuto l’onore di salire sul podio, distinguendosi nell’ambito della propria categoria, confermando loro perfetta forma fisica. Ma ciò non basta. In questi ultimi mesi si è visto una drastica riduzione di podisti e amatori alle gare, sia locali che extraregionali. Gare a cui noi tutti eravamo abituati a partecipare, non solo per testimoniare la presenza massiccia dell’Atletica P. Pio nei vari circuiti, ma soprattutto per dare l’esempio di un’associazione organizzata e coesa che alternava l’agonismo e momenti di svago e divertimento. La nostra forza è sempre stata la componente variegata dei soci, spesso in perfetta antitesi sia in termini di prestazioni che di personalità. Veterani e giovani, competitivi e meno competitivi, veloci e meno veloci, chi è sempre salito sul podio e chi non sa neppure come è fatto, chi corre per vincere e chi per divertirsi, chi vuole che tutto funzioni alla perfezione e chi è superficiale etc … Tutto questo rappresenta una ricchezza importante per la continuità di un’associazione. Linfa vitale per affrontare le difficoltà che naturalmente si presentano man mano che il tempo passa e le situazioni cambiano. Di sicuro non sarà semplice riprendere quello spirito che avevamo fino a poco tempo fa. Le responsabilità sono tante e di ognuno, secondo il proprio ruolo e peso, anche morale, nell’associazione. Resta a ciascuno il compito di relegarle nel dimenticatoio per iniziare nuovamente a contare in Capitanata. Dovremmo seguire l’esempio di tanti giovani atleti che con il loro entusiasmo ci possono coinvolgere e farci tornare la voglia di correre. Vorrei citare soltanto colei che, nonostante le divisioni assurde del podismo sangiovannese, rappresenta idealmente le due società e l’intero paese a livello mondiale: Maria Chiara Cascavilla.

In questo momento di confusione e sfiducia, forse il modo migliore per uscire da questo stallo individualistico e apatico, è proprio quello di partecipare alle gare. Correre insieme, incontrare gli amici, condividere il ristoro, raccontarsi le difficoltà del percorso, godere il podio della squadra e tanto altro. In fondo, qualunque sia il nostro tempo, ogni gara è un’impresa, un di più che arricchisce la nostra personalità. Buona corsa a tutti.    

R.F

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